Io mangio equo

Le Fonderie Ozanam

8 Giugno 2018
Ozanam

Passione e integrazione sono i punti fondamentali per il “Mondo Ozanam”, scopriamolo insieme…

Le Fonderie Ozanam e Casa Ozanam sono l’esempio perfetto di cosa significhi realizzare qualcosa di concreto e tangibile per l’integrazione di soggetti svantaggiati e cosa significhi operare attivamente sul territorio. Parlando con Loris Passarella, figura fondamentale di queste realtà, mi sorprendo e penso “Allora si può fare! Con sacrificio, passione e motivazione si può fare!”. E mi sorprendo perché, avendo lavorato per anni nel campo sociale, so quanto sia difficile portare avanti progetti educativi e formativi in primis sul piano economico.

La Cooperativa Meeting Service

Meeting Service  nasce nel 1985 costituendosi cooperativa sociale nel 1988 inizialmente nel campo dei minori a rischio di devianza.

Nel 1998 nasce il catering intraprendendo così la strada dei corsi formativi nel settore ristorazione per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati (persone con disabilità, disagio psichico, migranti e disoccupati). Il punto di forza del progetto catering e successivamente del ristorante Fonderie Ozanam è mettere insieme formazione in classe e formazione sul campo per provare e prepararsi adeguatamente al lavoro della ristorazione.

Oggi Meeting Service è una cooperativa di tipo misto, diversificando le proprie attività per il raggiungimento degli stessi obiettivi:

  1. Formare bene i ragazzi e le persone per il mondo del lavoro;
  2. Fare integrazione sul territorio e far accrescere la cooperativa;
  3. Creare attività per la sussistenza della cooperativa stessa.

Come mi conferma Loris, una vita votata al sociale è una vita di sacrifici e anche di grande soddisfazioni. Vedere tanti giovani formati e inseriti nel lavoro in realtà anche importanti, può ripagarti della stanchezza e della preoccupazione che porti dentro di te.

Le Fonderie Ozanam: il ristorante

Le Fonderie Ozanam  si trovano nella Circoscrizione 5 di Torino in una zona periferica all’interno di una struttura ex- industriale risalente al 1920. Il posto, dato in concessione  dal Comune di Torino, è un luogo magico, in continua evoluzione… Quindi non fatevi ingannare dall’apparenza. Forse fuori può sembrare poco accogliente, ma in realtà batte un cuore grande alle Fonderie.

Qui, a turno, i ragazzi che fanno i corsi lavorano in cucina e in sala imparando a “lavorare davvero sul campo”. 

“Il punto chiave è appassionarsi andando al di là del puro aspetto tecnico!”

Per molte persone con problemi di depressione e di motivazione, ad esempio, vedere un risultato nell’immediato e creato dalle proprie mani può fare la differenza fra cadere nell’oblio e ricominciare ad esistere.

Il locale tra l’altro è molto carino, arredato un po’ in stile vintage ma dai piatti in chiave contemporanea. Piatti realizzati bene e alcuni creati con ingredienti, è proprio il caso di dirlo a Km 0!!! Come? Ma grazie al progetto dell’Orto Alto 🙂

L’Orto Alto

Grazie alle due architette, Manuela Saporito e Elena Carmagnali, si è realizzato un sogno di Loris e cioè quello di realizzare un orto alto (con tanto di arnie per produrre ottimo miele).

Manuela ed Elena hanno vinto un premio ad Expo Milano proprio per questo progetto e ha visto la sua realizzazione proprio sui tetti delle Fonderie Ozanam per cui hanno vinto da poco un premio a Berlino! Oltre alla bellezza del progetto da un punto di vista creativo ed ecosostenibile, l’Orto ha permesso il coinvolgimento di volontari del quartiere e di alcuni ragazzi pakistani ospiti di Casa Ozanam.

Come detto sopra, l’integrazione sociale, sia dal lato lavorativo sia dal lato relazionale e culturale, non possono davvero mancare qui.

Il progetto ha avuto una bella risonanza con anche la partecipazione delle scuole in alcuni progetti.

E non perdetevi gli aperitivi più green e a Km 0 che ci siano 🙂

 

Casa Ozanam

Casa Ozanam nasce inizialmente come ostello per studenti universitari. Ma, sia per venire incontro ad esigenze sociali (sotto infatti richiesta della Prefettura) sia per la sopravvivenza economica dei progetti, è stato trasformato in casa accoglienza per migranti. Oggi ospita 23 ragazzi pakistani che sono integrati e coinvolti attivamente nei vari progetti come quello dell’Orto Alto.

Vi esorto quindi ad andare a trovarli. Credo che oggi ci sia davvero bisogno di conoscere realtà come questa per capire che “l’essere diversi” può solo essere una ricchezza!

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