Anche gli angeli mangiano fagioli….
Pellegrino Artusi nella ricetta n.384 del suo famoso ricettario “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” la nomina con il titolo “Fagiuoli a guisa d’uccellini” e sottolinea che in alcune trattorie toscane li ha sentiti chiamare fagiuoli all’uccelletto. Mentre alcuni sostengono che il nome derivi dagli aromi (in particolare la salvia) che servono ad insaporire gli uccelletti tanto cari all’antica tradizione culinaria toscana, per altri potrebbe derivare dalla birboneria dei toscani che in origine chiamarono questo piatto “fagioli all’uccelletto scappato”, per ironizzare su un piatto povero.
I FAGIOLI ALL’UCCELLETTO DELL’ARTUSI
“Fagiuoli a guisa d’uccellini”
Nelle trattorie di Firenze ho sentito chiamare fagiuoli all’uccelletto i fagiuoli sgranati cucinati così:
Cuoceteli prima nell’acqua e levateli asciutti. Mettete un tegame al fuoco con l’olio in proporzione e diverse foglie di salvia; quando l’olio grilletta forte buttate giù i fagiuoli e conditeli con sale e pepe. Fateli soffriggere tanto che tirino l’unto e di quando in quando scuotete il vaso per mescolarli; poi versate sui medesimi un poco di sugo semplice di pomodoro e allorché questo si sarà incorporato, levateli. Anche i fagiuoli secchi di buccia fine possono servire al caso dopo lessati.
Questi fagiuoli si prestano molto bene per contorno al lesso, se non si vogliono mangiar da soli”.
A Siena, spesso ordino i fagioli all’uccelletto e nelle osterie vengono serviti insieme alla salsiccia, o meglio ai salsicciotti toscani. Rispetto a quella piemontese è più “ciaciotta” e si trova anche cucinata alla piastra, assomiglia alla salamella… Davvero gustosa!
Ma cosa accade se ai fagioli all’uccelletto uniamo la Mortadella Bologna IGP? Ecco la mia ricetta…
http://100piatti.mortadellabologna.com/recipe/fagioli-alluccelletto-mortadella-bologna-igp/