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DALLA DIVINITA’ SUMERA NIKASI A OGGI: #PIZZAEBIRRAAMEMIPIACI

14 Novembre 2014

Fin dall’antichità la birra ha avuto un ruolo importante nelle società: da merce di scambio a dono per gli dei, sia nutrimento che medicamento per le persone. E ancora oggi e più o meno così… #pizzaebirraamemipiaci!

Dai tempi antichi…

Il mito narra che la divinità sumera Nikasi “nacque da una fresca acqua frizzante”. Ed è proprio alla popolazione sumera che si fa risalire l’apparizione della birra nel V millenio a.C.

Con l’arrivo dei Babilonesi, nel 2000 a.C., si producono ben 20 varietà di birra, di cui 8 di frumento, 8 di orzo e 4 derivate da una mistura di vari cereali.

IMG_20141113_183139Gli Egizi migliorano la sua produzione e la sua importanza era tale che gli scriba introdussero un geroglifico per indicare il “mastro birraio”; tanto importante da essere utilizzato come nutrimento nell’infanzia e come medicamento. Non dobbiamo però immaginarla come quella che noi oggi assaporiamo. Bensì come un “succo di pane” poiché veniva realizzata con un pane particolare, dalla consistenza densa.

Fin dal Medioevo il processo di birrificazione era riservata alle donne, man mano questo divenne appannaggio dei monaci nei monasteri.

 

Ai giorni nostri

Negli anni Cinquanta, la birra fa il suo ingresso nei ristoranti poiché prima fu solo distribuita nei bar.
Oggi si può constatare un aumento considerevole nell’uso di birra tra le mura domestiche. Infatti il 59,7% della birra viene acquistato nella grande distribuzione.
Lo stesso aumento si è riscontrato anche nell’acquisto della pizza da asporto o fai – da – te, il che li rende davvero un accoppiata vincente soprattutto da un punto di vista  socio – economico: anche se c’è crisi “che non te la prendi una bella pizza?”.

 Io sono una di quel 65% delle donne under 35 che consuma la birra in abbinamento alla pizza e una di quelli che spesso si fanno portare la pizza a casa.
Confesso che questa bevanda amarognola non attirava particolarmente il mio interesse in cucina e, invece, grazie ad Assobirra e alla sua iniziativa Birra&pizza dalla ricerca e riscoperta di questo sorprendente prodotto, ho scoperto che:

–         Esistono moltissime varietà di birra e tra quelle puoi trovare le tue preferite!

–         La mia preferita in assoluto è la rossa, più dolce e gradevole al mio palato

–         Per chi ama cucinare come me, la birra si presta a svariati abbinamenti e creazioni culinarie (non vedo l’ora di sbizzarrirmi)

–         Fa ingrassare meno delle bevande zuccherate (fantastico!), ovviamente senza esagerare

–         Dalla storia, al processo produttivo, agli abbinamenti… Insomma dietro questi riflessi paglierini o ambrati si cela un Mondo!

LA MIA PIZZA, ANZI DUE

Vi svelo che trovare notizie sulla mia pizza preferita (da buona piemontese) è stato pressoché impossibile… Quindi mi toccherà in seguito fare un giro tra le pizzerie storiche di Torino per scoprire i segreti della Pizza… al Tegamino!
Ebbene sì, è in assoluto la mia preferita e solitamente la ordino Pomodoro + gorgo + piccola rossa = goduria pura.
Mentre il mio compagno non disdegna neanche quella al mattone.

Quindi mi son detta; dai ci provo e vi proporrò due pizze con due birre in abbinamento. Una preferita da l mio compagno e una mia… con un mio tocco alla “Stuzzichevole”, ce da chiederlo?

 

IMPASTO A LENTA LIEVITAZIONE

  • 400 g di farina 1 Petra
  • 5 g di lievito di birra fresco
  • 1 ½ cucchiaino di sale
  • Zucchero ½ cucchiaino
  • Acqua tiepida q.b.
  • Olio evo q.b.

Partiamo con il dire che non è un caso se non ho specificato la quantità dell’acqua e dell’olio…
Quando mi hanno insegnato gli impasti, ho imparato quanto sia importante “sentire” l’impasto e con l’esperienza non c’è bisogno di pesare gli ingredienti in realtà.
La quantità d’acqua ad esempio, che deve essere introdotta poco per volta, può variare a seconda del tipo di farina, della temperatura climatica ecc.…
Quindi meglio imparare “mettendo le mani in pasta”.
L’impasto deve risultare molto morbido e un po’ appiccicoso.
In questo caso ho creato un impasto a lenta lievitazione. Anche qui sono fondamentali la scelta della farina e la quantità di lievito. Più la farina è forte, meno lievito avrà bisogno e più tempo di lievitazione sarà necessaria.

Formate una fontana con la farina con un buco al centro. Al centro mettete il lievito e un po’ d’acqua; incominciate a far sciogliere con le dita il lievito. Unite anche lo zucchero e un altro po’ d’acqua. Continuate a incorporare la farina.
Ora mettete anche il sale e l’ultima acqua necessaria. Lavorate l’impasto e per ultimo aggiungete un cucchiaio d’olio e incorporatelo. Lavorate l’impasto fin quando non risulterà liscio. Ponetelo in una ciotola e coprite con pellicola, lasciate in frigorifero per tutta la notte.
Il giorno dopo, tirate fuori un’ora prima di utilizzare l’impasto (io l’ho tirato fuori alle 11).
Trascorso il tempo, porzionate l’impasto: in questo caso ho utilizzato 150 g per quella al padellino e il resto per quella al mattone. Oliate bene le teglie e mettete l’impasto, coprite e lasciate lievitare in un posto caldo. Una volta raddoppiato, utilizzate le dita per stenderlo con delicatezza.
Io faccio una precottura con salsa al pomodoro (nel caso della rossa) e un cucchiaio d’olio e acqua (nel caso della bianca) a 220°C per circa 10 minuti nel caso della grande e 6 minuti nel caso del tegamino.

E ora passiamo ai condimenti!

tegaminoPadellino Gorgo, mele e mandorle + Birra scura

  • Gorgonzola dolce
  • Mele Pink Lady
  • Mandorle

Dopo la precottura, condite con gorgonzola a pezzi, fettine sottilissime di mela e mandorle a pezzi. Finite la cottura e godetevi la golosità della gorgonzola che ben si sposa con la struttura di una birra scura!

 Bismark con bufala, cotto e verza

bismark

  • Bocconcini di bufala
  • Verza
  • Prosciutto cotto
  • 1 uovo
  • Salsa di pomodoro con basilico

Anche qui, dopo la precottura, condite con il prosciutto cotto, la verza tagliata sottile, la bufala spezzettata con le mani e l’uovo. Finite la cottura. Che dire, mi sono presa una bella gatta da pelare con questa pizza… Ho scelto una Lager come abbinamento o andrebbe bene anche una Ale per la complessità dei sapori… L’importante che sia una birra chiara.

Potrei dilungarmi su molti significati emotivi, culturali, sociali ma la mia avventura con la birra è solo all’inizio, l’unica cosa certa? Per la Birra, la pizza è a’ morte sua!

La vostra Stuzzichina

Foto di Irene Prandi

Cenni storici tratti da Archeoricette e Piramidi e Pentole

 

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